La Saga degli Invincibili by Andrea Frediani

La Saga degli Invincibili by Andrea Frediani

autore:Andrea Frediani
La lingua: ita
Format: epub
editore: 02) La Battaglia della Vendetta
pubblicato: 2014-07-08T04:00:00+00:00


XIII

Era morta per salvarlo. L’amava ancora, dunque. Più del bambino che portava in grembo e che non sarebbe mai nato. Agrippa continuava a fissare il cadavere di Etain senza smettere di biasimarsi per tutto quello che non aveva fatto per tornare con lei. Non badava affatto al trambusto che regnava intorno a lui, al viavai di persone, strettamente controllato dalla setta, ai corpi che man mano venivano trascinati nel tablino a testimonianza della mattanza avvenuta nell’edificio prima e dopo il suo arrivo. Pensava solo a elaborare tutte le frasi che avrebbe voluto dire alla sola donna che avesse amato, al punto di aver rispettato il suo dolore e la sua ira e essersi fatto da parte. Se solo fosse stato meno rispettoso, più insistente, forse l’avrebbe ritrovata … e lei non sarebbe stata costretta a sacrificare la vita per attestargli il proprio amore.

Pensò a tutte le occasioni perse, a quei mesi buttati via e nei quali avrebbero potuto essere felici, mentre lui se la spassava con Fulvia, e si maledisse per la sua superficialità. Ma quando sentì dire che era arrivato anche Ottaviano, corso subito nel cubicolo di Azia, si riscosse dal suo torpore e si rialzò, pronto a consolarlo: in fin dei conti, l’amico aveva subìto la perdita della madre e rischiato di veder morire la sorella, e doveva essere affranto ben più di lui, anche se era più capace di mascherare molto bene i propri sentimenti.

«Amico mio, sono addolorato per te: era come una madre anche per me, lo sai», gli disse quando entrò nella stanza, mettendogli una mano sulla spalla, mentre Ottaviano era chino sul cadavere di Azia.

Lui lo abbracciò. Agrippa lo guardò negli occhi e vide che non erano umidi; vi scorse non un dolore disperato, ma una cupa determinazione, la stessa che l’aveva mosso a vendicare Cesare. L’amico non si fermava mai, e Agrippa cercò di forzarsi a pensare a sua volta subito in termini operativi, mettendo da parte la devastazione lasciata dalla morte di Etain.

«Dobbiamo trovare chi ha fatto tutto questo. Evidentemente, è lo stesso che ha ucciso Pedio. Lo voglio a ogni costo: presto si saprà che siamo vulnerabili e sarà la fine», esordì Ottaviano.

«E allora ti suggerisco di parlare con Veleda. Sembra che fosse una sua vecchia conoscenza», disse Agrippa.

Ottaviano si irrigidì. «Lei… non ha saputo difenderle. Ho fatto male ad affidare questo compito a una donna. Ma pagherà, stanne certo…», mormorò, un lampo d’odio nello sguardo.

«Non credo che sia andata così, in realtà…», si azzardò a dire Agrippa, ma l’amico era già uscito dalla stanza e si era precipitato nel tablino.

Lo studio ospitava i cadaveri ammucchiati degli schiavi e dei sicari uccisi, oltre a quello di Etain. Ottaviano, previdente e lucido anche dopo che gli era stato comunicato l’assalto, si era portato dietro degli schiavi, e non i littori, per tenere nascosta la faccenda. Ottavia aveva fatto portare via Marcella da quella mattanza e stava parlando con Veleda. Il capo della setta afferrò la germana per le spalle e la rivoltò, fissandola sprezzante.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.